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Il Programma nazionale per l’autosufficienza è in Conferenza Stato-Regioni

Fissati gli obiettivi strategici per il raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati nel 2025.

Nel piano previsti anche monitoraggi mensili del Centro nazionale sangue. Pronti 6 milioni di euro da ripartire tra le regioni

Un piano di interventi per garantire il fabbisogno di sangue, emocomponenti e farmaci plasmaderivati, nonché la loro sicurezza e correttezza di utilizzo. 

Approda in Conferenza Stato-Regioni il “Programma di autosufficienza nazionale del sangue e dei suoi prodotti per l’anno 2025”.

Il testo, consultabile a questo link in versione integrale, contiene una serie di indicazioni volte a definire non soltanto il monitoraggio della raccolta, ma anche la compensazione interregionale, il miglioramento della qualità dei componenti e la sostenibilità del sistema.

Responsabile delle attività di controllo mensile sull’attuazione di quanto previsto dal Programma sarà il Centro nazionale sangue, mentre i risultati di questo monitoraggio verranno successivamente analizzati insieme al ministero della Salute, alle Strutture regionali di coordinamento (SRC) e alle  associazioni e federazioni dei donatori, nonché a quelle dei pazienti. 

Il 2024 si è chiuso con indicatori positivi in particolare per quanto riguarda il plasma conferito al frazionamento industriale, con la cifra record che ha superato i 900mila chili.

In Italia l’indice di autosufficienza è positivo nella stragrande maggioranza delle regioni, tuttavia, anche per l’anno in corso il documento invita i territori che producono di più in termini di concentrati eritrocitari a compensare quelli che fanno più fatica.

Lazio e Sardegna, quest’ultima anche alla luce del massiccio numero di pazienti talassemici che vi risiedono, sono le regioni con carenze ormai  consolidate: segue in misura minore la Sicilia.

Tra quelle che invece hanno già programmato un piano di compensazione troviamo Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Provincia Autonoma  di Trento, Veneto, Emilia-Romagna, Provincia Autonoma di Bolzano, Valle d’Aosta e i Servizi Trasfusionali delle Forze armate.

Anche per il plasma è comunque necessario uno sforzo generale, visto che nonostante i progressi registrati, la quantità conferita al  frazionamento industriale non è ancora sufficiente a garantire il fabbisogno nazionale, costringendo il nostro Paese all’acquisto di medicinali plasmaderivati dall’estero.

Per il 2025 sono 6 i milioni di euro stanziati da ripartire tra le Regioni secondo diversi criteri:

  • il 50% sulla base dell’indice di popolazione residente;
  • il 30% in base all’indice di conferimento di plasma all’industria;
  • il 20% restante in base all’indice di programmazione del conferimento.

 

Queste risorse verranno erogate dal ministero della Salute entro il 31 marzo 2026.