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Il sangue per donare un sorriso

AVIS L'associazione è attiva da 56 anni, trascorsi ininterrottamente ad aiutare chi è meno fortunato

"Il sangue per donare un sorriso"

 La Voce delle Associazioni di Alessandra Grande

“Quando doni il sangue, doni il sorriso a chi non ce l'ha". Questo è il motto della sezione Settimese dell'associazione Avis (As­sociazione Volontari Italiani Sangue) che da 56 anni si impegna sul territorio per promuovere la donazione del sangue intero attraverso le donazioni presso la sede di via Verdi 8 o presso l'autoemoteca, svolgendo un servizio socio-sanitario primario ed importantissimo per la comunità. Sono 500 i volontari/donatori del sodalizio presieduto da Roberto Romano che si impegnano per sensibilizzare la cittadinanza a donare il sangue. Siamo andati ad intervistare il presidente ed il vicepresidente Carmelo Costa per saperne di più sulle attività di volontariato dell'Avis.

Quando è nata la sezione settimese dell'Avis e dove venivano realizzati i primi prelievi?

"Il 9 luglio del 1960, un gruppo di 26 promotori-donatori di sangue ha richiesto all'Avis Nazionale e all'Avis Provinciale di Torino, la costituzione della sezione Avis Comunale di Settimo Torinese. Con immenso orgoglio da parte dei fondatori, l'accettazione della richiesta è avvenuta il 2 settembre del 1960 e nella stessa data con regolare scrittura notarile è stata fondata l'Avis Comunale Settimese, fiore all'occhiello per il comune di Settimo Torinese. Il primo presidente fu Vincenzo Vesco e i primi prelievi venivano fatti in piazza San Pietro in Vincoli su autoemoteca proveniente da Torino, nei mesi successivi le sacche di sangue venivano raccolte presso la sede della Famija Setimeise che ospitava l’Avis gratuitamente, mentre le riunioni del direttivo si tenevano presso il bar Edera di via Roma. Nel 1967 emerse il problema della sede, il comune con­cesse di ospitare l'Avis nella sede dell'Onimi di via Don Pavido, suc­cessivamente, nel 1969, ci trasfe­rimmo nei locali di via Verdi 10 bis. Il primo ottobre 1989, visto l'aumento dei donatori e le nuove direttive imposte dal nazionale, la sede si spostò in via Verdi 8, con lo­cali più accoglienti e spaziosi in cui divenne possibile incrementare i prelievi con l'acquisto di 4 let­tini".

Siete riusciti anche ad inau­gurare un monumento ai do­natori.

"I presidenti di Admo, Aido e Fidas rivolsero all'allora sindaco Gio­vanni Ossola la richiesta affinché anche a Settimo Torinese venisse realizzato un monumento dedicato ai donatori. Domenica 22 ottobre 1995, in occasione della Festa del Donatore e la celebrazione del 35° anniversario di fondazione della sezione Settimese dell'Avis e con immenso orgoglio nostro e delle altre tre associazioni di volontariato che venne inaugurato il monumento "Al Donatore" a testimonianza pe­renne del dono di sangue, midollo osseo ed organi e in ricordo ai donatori defunti".

Di che cosa si occupa il sodali­zio?

"La funzione principale è di stimo­lare i propri donatori a venire a do­nare nelle giornate prestabilite di prelievi e in più cercare nuovi donatori attraverso iniziative di sen­sibilizzazione e promozione del­l'Avis Comunale di Settimo Torinese. I prelievi di sangue intero avvengono direttamente nella no­stra sede mentre per le piastrine e il plasma abbiamo l'autoemoteca. Siamo tra le prime associazioni della provincia di Torino come rac­colta del sangue, nel 2015 abbiamo avuto 500 donatori e ben 883 sac­che di sangue raccolto, già altri anni abbiamo avuto l'onore di es­sere tra le prime sedi, nel 2012 ab­biamo raggiunto il 4°posto su 117 sezioni della provincia di Torino".

Nonostante ciò, negli ultimi anni, non siete ancora riusciti ad ottenere una nuova sede dal Comune?

Siamo un’associazione di solidarietà che raccoglie sangue, soddi­sfiamo un'esigenza di salute pub­blica e ci paghiamo una sede, men­tre altre associazioni, costituite per non si sa quale motivo, non la pa­gano. L'assessore Catenaccio a di­cembre, durante la festa per i 55 anni dell'associazione, ci aveva promesso che nel 2016 avremmo inaugurato una nuova sede. Siamo a luglio e continuano a dirci "stiamo lavorando per voi" ma evi­dentemente solo a parole, perché a noi non c'hanno mai convocato. Fino ad oggi sono state ipotizzate 3 sedi diverse: l'ospedale, i locali in via Leini della Guardia Medica e una stanza in via Galileo Ferraris 6, dove si trovano diverse associazioni. Ma per ora non sappiamo nulla, questa è la dimostrazione di come ci stanno rimbalzando e che non hanno le idee chiare su che cosa fare. Se l'amministrazione co­munale non riesce a trovare una nuova sede per l'Avis è preoccu­pante. Forse non la trovano perché non c'è volontà politica o non c'è la capacità, visto che pubblicamente hanno dichiarato l'importanza del servizio della nostra associazione e nei palazzi fanno altro. L'Avis non è una realtà solo a livello locale ma anche, e soprattutto, a livello nazionale, quindi questo non è un problema solo locale ma nazionale. Fino ad ora per una questione di­plomatica non ho abbiamo ancora bussato ai piani più alti del soda­lizio ma se va avanti così, saremo costretto a farlo. Ci auguriamo che il sindaco Fabrizio Puppo, l'asses­sore Rosa Catenaccio, il presidente del consiglio Giancarlo Brino e tutta la giunta comunale, dopo aver letto queste parole, si assu­mano la responsabilità di un'even­tuale chiusura della nostra sezione “fiore all’occhiello per il Comune di Settimo” che dal 2 settembre del lontano 1960 i nostri nonni fondarono con tanto entusiasmo".

Quindi i vostri rapporti con l'amministrazione comunale?

"Sono pessimi. Perché ci dicono delle cose pubblicamente, che siamo importanti ecc, facendo buon viso a cattivo gioco. La nostra politica locale non dà risposte ad un 'associazione che rispecchia i cit­tadini, essendo formata da volon­tari/donatori che sono cittadini".

E con le altre associazioni?

"Con la Fidas siamo gemellati. Ab­biamo un rapporto storico e ab­biamo un buon rapporto con l'at­tuale presidente Pierluigi Peyretti. Siamo due sistemi diversi, la fa­miglia Avis nazionale ha un peso diverso come numeri. Di solito par­tecipiamo alla festa del volonta­riato e alla festa di solidarietà, alla Fera Dij Còj, anche se nel 2015 per protesta contro il Comune per la questione della sede non abbiamo partecipato alla tradizionale festa della solidarietà".

Avete progetti/iniziative in programma?

"Venerdì 15 luglio, dalle ore 8,15 alle ore 11,15, ci sarà la donazione del sangue intero come da calendario mentre c'è già stato un prelievo straordinario davanti alla Coop con l'autoemoteca il 18 giu­gno e ce ne saranno altri due il 9 e il 30 luglio. Avevamo pensato di
realizzarli davanti al mercato di via Castiglione ma per via dei la­vori alla piastra del mercato ab­biamo preferito farli davanti alla Coop di via Fantina. Saremo poi presenti alla Fera Dij Còj e alla passeggiata fino a Superga "Cam­minata fa buon sangue".

Nell'anno accademico 2016/2017 sarete presenti an­che nelle scuole.

"Sì, con la Fidas ci alterniamo, un anno    vanno loro e un anno noi. Parteciperemo prima con degli incontri informativi di sensibilizzazione e promozione dell'associa­zione per le classi quarte e quinte dell'8 Marzo e del Galileo Ferraris, per far capire ai ragazzi chi siamo e che cosa facciamo e successiva­mente passiamo per le donazioni del sangue dedicate ai ragazzi che hanno la maggiore età. Saremo nell'aula magna dell'8 Marzo gio­vedì 29 settembre, dalle ore 10 alle 12, con la dottoressa Ravera, di rettore sanitario della struttura Avis, e martedì 4 ottobre 2016 e martedì 4 aprile 2017 passeremo con l'autoemoteca per i prelievi del sangue. Al Galileo Ferraris faremo la conferenza sempre il 29 settem­bre ma dalle ore 8,30 alle ore 10 e i prelievi saranno giovedì 6 ottobre 2016 e giovedì 6 aprile 2017. Le attività di sensibilizzazione per i giovani sono importantissime per­ché saranno i donatori del futuro".

Il prossimo anno ci saranno le elezioni per il nuovo direttivo.

"Sì, è abbiamo deciso di organiz­zare una campagna di promozione tra i nostri donatori, per chi si vuole candidare come futuro presidente, in cui dovranno dare un contributo attivo nel nostro sodali­zio. La campagna durerà da set­tembre e utilizzeremo i mezzi di co­municazione (facebook/internet). Quattro mesi in cui insisteremo molto sulla comunicazione dei no­stri donatori. Su 500 donatori /vo­lontari vorremmo trovare gente motivata a portare avanti l'Avis di Settimo. Siamo un'associazione de­mocratica e lo dimostreremo".

Per diventare donatore?

"Basta contattarci ai nostri nu­meri, agli indirizzi mail, sulla pa­gina facebook e sul sito internet http:/ / www.avis7.com/ in cui troverete tutte le informazioni sul no­stro sodalizio, compreso il calendario delle donazioni. Chiunque voglia donare è ben accetto”.

Fonte: "LA VOCE di SETTIMO e dintorini", Martedì 5 luglio 2016